“Metafore”, la mostra fotografica degli studenti di fine anno accademico, si terrà presso il Caffè Letterario Le Murate, Firenze. Inaugurazione sabato 2 luglio ore 19:00. Ingresso libero.
Alla fine di un percorso c’è sempre una conclusione, un arrivo, anche solo un pensiero che, con il suo riflessivo indugiare sulla qualità dell’esperienza vissuta, cerca di chiudere con le sue considerazioni il divenire di un’esperienza.
Il viaggio fotografico degli allievi del Corso Accademico serale della scuola di fotografia e multimedia TheDarkroom è giunto alla fine. Un viaggio lungo e complesso tra tecnica e filosofia dell’immagine, un viaggio alla scoperta del potenziale artistico nascosto in ognuno di loro. Un cammino partito da una approfondita analisi del concetto fotografico di Equivalenza e Metafora dei grandi maestri Stieglitz e Minor White. Una tematica fotografica non schematizzabile in un unico stile, ma intesa più che altro come una funzione, un’esperienza, che è stata disciolta ed estesa lungo tutti i moduli di tecniche specifiche presenti nel programma del corso; dove i ragazzi, pur utilizzando diverse tecniche narrative, hanno continuato a filtrare la realtà attraverso il proprio io cercandone instancabilmente corrispondenze.
Una filosofia fotografica in cui si interviene per Estrazione, ossia una segregazione del soggetto dal mondo delle apparenze, in cui l’osservatore è invitato ad inventarsi il soggetto, il significato soddisfacente, trasformando l’immagine fotografica nello specchio di se stesso. Una ricerca paziente e meticolosa, cercando di minimizzare l’esecuzione compulsiva dell’era del digitale, raggiungendo una sorta di orgasmo estetico di linee e piani, atti alla rappresentazione di un tempo rallentato al rallentatore zero nella scansione dello spazio, per poterlo finalmente raffigurare nel suo infinito istante.
I risultati di questo percorso sono raccolti in una mostra, la conclusione. Un racconto visivo e visionario degli allievi della TheDarkroom, atto a stimolare le corde più interne del fruitore, che dovrà districarsi in un labirinto di metafore visive, tra antiche tecniche di stampa in bianconero e le più moderne immagini digitali.